Fettuccine di calamaro, pomodorini del Piennolo del Vesuvio e colatura di alici.

Per il 1° luglio ci siamo voluti concedere un week end sabato-lunedi… perché così strano? Eheheh… perché quel giorno cadeva di domenica e rientrare a Roma dalla Costiera Amalfitana dopo aver mangiato e ben bevuto…

Tranquilli, non avete dimenticato qualche festa nazionale… è ricorrenza solo per me, mia moglie e circa altri 6 milioni di persone nel mondo che, anche se non tutte cattoliche… vorranno ben ricordare il giorno del loro Matrimonio!!!

È, però, pur vero che se calcoliamo le separazioni… restiamo in “quattro gatti”.

La scelta doveva ricadere sul “bello” e sul “buono”e allora… web e Michelin alla mano, mi sono imbattuto in un ristorante con camere il cui nome mi ricordava qualcosa… “Quattro Passi”… quelli stampati su questa sfoglia…

 Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 01.jpg

… ma si! Il ristorante in cui amici, anni addietro, mi condussero… allora lo giudicai eccellente… oggi lo giudica tale chi ne sa più di me… gode, infatti, di un apprezzamento a due stelle Michelin ed una terza in possibile arrivo!

Raffinato, elegante e familiare… una tris che, con buona pace del resto del mondo, solo nella nostro vecchio e malconcio paese si riesce a trovare così spontaneamente assortita, senza sbavature, senza note stonate.

Il giorno della festa lo volevamo trascorrere in mare ma disperavamo di riuscire a noleggiare una barca in quel posto così bello, così “accorsato” e così… “di assolata domenica estiva”!

Ma le idee vennero in mio soccorso… lo stellato chef Antonio era tutt’altro che sussiegoso e sembrava molto incline a soddisfare ogni desiderio del cliente non solo in senso culinario… “di quanto tempo avete bisogno per prepararvi? Mezz’ora? Bene quando scenderete ci sarà una macchina che vi accompagnerà al porto dove troverete la barca per voi”.

Al porto ci aspettava un abbronzato ed aitante “Capitano”: “mi ha telefonato Don Antonio e, quindi, non posso che offrirvi la barca più bella”. 

Mi chiese se ero in grado di pilotarla e, al mio assenso, mi consegnò un fiammante gozzo di otto metri che profumava ancora di nuovo. Mi disse che c’era tutto, compreso lo champagne nel frigorifero sottocoperta.

Mi diede una mappa consigliandomi una rotta con relative soste e ci augurò buon divertimento.

Quella giornata è stata talmente bella che ho preferito fotografarla nella memoria e poi disegnarla.

Il disegno è meno preciso della realtà ma te la offre come la sogni, come la vedono i tuoi occhi diversa da quella del sensore d’immagine. 

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 05

La sera ci vestimmo in modo elegante ed informale come si addiceva al luogo chic e vacanziero. E quindi… a tavola!

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 03

E qui entra in scena la ricetta, quella che mi ha ispirato questo ritorno in Costiera e che ho elaborato usando quanto di più locale si potesse desiderare… una preparazione profondamente legata a quella terra e che me la ricordasse inequivocabilmente.

Fin dalla sera prima avevo notato che nel menù era presente un piatto dal titolo “fettuccine di calamaro con la bottarga” che mi ricordava una preparazione simile che facevo saltuariamente in estate ma che non avevo mai trasformato in ricetta… 

… le fettuccine di calamaro e peperoni su una crema di patate al limone.  La coincidenza mi ha intrigato a studiare quelle fettuccine in chiave, diciamo… “sorrentina”… dal momento che Nerano, località della Costiera in cui ci trovavamo, era molto più vicina a Sorrento (12 Km) che ad Amalfi (39Km).

Alla fine dei test i due componenti misteriosi che il mio encefalo riuscì ad individuare furono i pomodorini del Piennolo del Vesuvio, il cui territorio coincide con quello del Parco Nazionale che si estende circonferenzialmente, come una ciambella, dalle  pendici fin verso la cima del vulcano, e la colatura di alici di Cetara.

Questi pomodorini sono come dei datterini con un po’ di pancetta verso il basso ed un codino subito dopo.

Vantano radici antiche tra i prodotti tipici della regione.

Bene… chiacchiere esaurite! Andiamo alla ricetta!

Partiamo dal mantello dei calamari pulito ed aperto a ventaglio…

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 07

… cuociamoli in semplice acqua salata a fuoco medio e per una ventina di minuti.

Noteremo che si “arricceranno”… niente paura… l’azienda San Pellegrino è sempre pronta ad aiutare i suoi consumatori…

… mentre San Pellegrino “pressa” potremmo preparare il condimento al quale abbiamo tanto pensato nell’addormentarci…

… tagliamo, dunque, i piennoli in due e spremiamoli in aglio e olio evo che faremo andare un po’… ma non troppo!

Sarà, poi, il turno della colatura di alici. Tenete presente che questa è assai sapida… non aggiungerei altro sale se non alla fine.

Intanto la San Pellegrino avrà fatto il suo dovere…

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 14

… pare di si!

A questo punto giunge l’interrogativo… ricordate come si erano arricciate le mantelle dei calamari?… no?… salite poco più su e osservate… se facciamo, dunque, le fettuccine tagliandole parallelamente all’incisione della cartilagine del mantello, con il riscaldamento finale, tenderanno nuovamente a piegarsi… se, viceversa, il taglio cade incrociando verticalmente il solco, il problema si attenua notevolmente ma la fettuccina presenterà un’incisione a metà… personalmente ho scelto la prima soluzione facendo, poi, attenzione a non usare troppo calore nella fase finale…

Sarà necessario tagliarle il più sottile possibile… anche molto di più delle fettuccine stesse… altrimenti potrebbero sembrare striscie di calamaro e basta!

Cosa manca? Ah si! La fine! Le conclusioni!

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Più che mantecare dovremo solo riscaldare… altrimenti si “arriccia”tutto… e…

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 24

… buon Anniversario!!!… a quei quattro gatti che siamo !!!

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici

Dimenticavo… se non possedete una stanza con vista sulla costiera… munitevi di un manifesto… andrà benissimo per questa degustazione!

Sulla via del ritorno, il giorno successivo, siamo passati per Sorrento e ho preso atto, ancora una volta, di quanto sono co…one!

Ho soggiornato dall’Alaska alle Fiji senza mai essere stato a Sorrento… Abbiamo pranzato in un agrumeto… è per le stesse ragioni di cui sopra che ne ho fatto un disegno…

Fettuccine di calamaro con la colatura di alici 32.jpg

By by… alla prossima!!!

 

 

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6 commenti Aggiungi il tuo

  1. Daniela Preziosi ha detto:

    Descrizione che a quest’ora di mattina presto ti fa venire l’acquolina in bocca.Sicuramente piatto ottimo 🤗

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  2. Mimmo Paolicelli ha detto:

    Ciao Daniela, grazie del commento… vedo che sei mattutina come me! Beh si! Al mattino… stimola fantasie culinarie…

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  3. dino ha detto:

    Quanti ricordi nel tuo racconto sono anzi siamo innamorati di Positano , qui abbiamo dei cari amici che andiamo spesso a trovare , mi perdo volentieri tra i vicoli e i colori dei vestiti di Helen Passerotti o resto sempre ammirato dala rapidità con cui Maria lampo ti cuce solo guardandoti un paio di pantaloni.
    L’ultima volta poco prima di Natale dalla finestra della nostra stanza si vedeva la montagna illuminata di tante piccole luci sembrava di essere in una rappresentazione della natività.
    Hai fatto bene a fermarti anche a Sorrento , la prossima volta fai il giro dei vari paesi usando la nave e scendendo nei vari attracchi gustando i profumi e i sapori di questa spendita cucina.
    Grazie mimmo

    PS questa volta la ricetta è passata in secondo piano

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  4. Mimmo Paolicelli ha detto:

    Buongiorno cari,
    leggo che vi ho ACCESI! Ne sono proprio felice perché lo scopo di questo blog è quello di creare una storia, un ricordo legato al cibo.
    Grazie!

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  5. Manuela Marini ha detto:

    Ricette stupende, piene di fantasia , gustose , differenti, e semplici !
    Presentate con dei racconti interessanti , che oltre soddisfare la curiosità , divertono .
    Famoso non solo in madre patria ma seguitissimo anche dall’estero.
    Evviva Mimmo Super Chef !!!

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  6. Mimmo Paolicelli ha detto:

    Grazie! Caspita che commento! Effettivamente cerco di offrire è un racconto che leghi la ricetta ad un ricordo, ad una circostanza o alle sue origini storiche.

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