San Pietro non aveva ovaie? Mah… le scritture non scendono, a tal proposito, in particolari ma credo proprio di no!
In compenso le ha il pesce S. Pietro e, per la precisione, il pesce S.Pietro femmina! Meglio specificare prima che a qualcuno venga la tentazione di chiamarla, parimenti alla Sindaca, pesce S.Pietra o, peggio, pescia S.Pietro.
Ma a quale mente perversa è venuta l’idea di introdurre nel linguaggio corrente questa precisazione di genere così cacofonica e così viralmente diffusiva seppur grammaticalmente corretta?
Se fossi donna mi sentirei umiliata da questo femminismo spicciolo che sottolinea la femminilità etichettandola con un appellativo così sgradevole… la Sindaca!
Quando vidi che il pesce che avevo fatto mettere telefonicamente da parte era un bestione di oltre 2 Kg, non ho potuto che prenderlo. Lo avevo richiesto perché era l’unico del pescato, perché piace molto a mia moglie Nicoletta e perché non sarei potuto andare al mercato prima dell’una.
Nell’entusiasmo di aver trovato ciò che non vedevo da mesi ( se ne pesca poco in autunno per poi essere più reperibile a cominciare, per l’appunto, da gennaio ) non avevo chiesto il peso. Ho etichettato il piatto come invernale ma, in effetti, è per ogni stagione ma è assai più facile trovarlo da gennaio ad aprile.
Ed è sicuramente in tale periodo che deve averlo catturato l’Apostolo lasciandogli l’impronta scura del pollice sul fondo chiaro della sua pelle… non credete alle leggende? Male… tra non molto saranno le uniche a differenziarci dai Robot.
Comunque… niente paura! Me lo sono fatto sfilettare in modo da abbatterne una parte e con la carcassa, arricchita di altra lisca appartenente ad una sogliolona, farne due vasche di fumetto di pesce…
Mentre chiacchieravo di pesci azzurri con gli altri acquirenti del banco, con particolare riguardo alla difficoltà di reperire, alle nostre latitudini, aringhe fresche, la mia attenzione è stata richiamata da Mohammed, che stava pulendo la mia preda… “queste, naturalmente, le metto da parte!”. Ho capito che parlava di ovaie solo perché non c’era altro da offrire, carcassa e testa a parte, da un pesce già sfilettato…
Di così grandi non ne avevo mai viste neanche nel genere umano femminile, se non malato! Per chi non lo rammentasse e prima che vi poniate inquietanti e sconcertanti dubbi: faccio il chirurgo!
Quelli che vedete sono i collettori venosi superficiali che, almeno nella donna, confluiscono nelle vene utero-ovariche ed i pallini bianchi che potete osservare in trasparenza sono centinaia, migliaia di uova. Praticamente, dei 60 euro, 10 erano per le ovaie!
La maggior parte dei pesci si riproduce con una fecondazione che avviene in acqua… il maschio stimola la femmina ( tanto per cambiare ), lei risponde deponendo le uova ( a volte milioni) in un opportuno specchio d’acqua ed il maschio, a sua volta, le irrora di sperma… mah!… contenti loro!… certo che le numerose cucciolate di cani e gatti sono nulla a confronto della potenzialità riproduttiva di questi esseri marini… d’altra parte quegli animali domestici non hanno flotte di pescherecci che ronzano sulle loro teste con le reti al seguito e… se non si vogliono estinguere…
Ma veniamo alle ovaie… le uova di pesci diversi dai salmoni, lompi, storioni… (che sono buone crude “il caviale”) dai tonni, muggini (cefali)… (che sono buone come bottarga-vedi “fettuccine di nonna, bottarga e scorza di limone” ) o da quelle dei ricci (vedi “pasta con i ricci”) danno il meglio di se cotte ma… rispettate: la fiamma la vogliono incontrare bassa e per breve tempo e gli ingredienti devono essere pochi:
Aglio. prezzemolo, peperoncino, pangrattato e, volendo, poco poco prosecco… stop!
Si fanno andare fettine d’aglio e di peperoncino in olio evo, si abbassa la fiamma e si aggiunge l’ovaio che viene aperto e sminuzzato… le uova non si rompono e tendono a divenire sode…
… questo ingrandimento è un particolare della padella in cui si riconoscono bene le centinaia di S.Pietro mancati…
…questa è una non indispensabile quanto modesta sfumata al prosecco…
… ed, infine, l’immancabile prezzemolo!
Per questo piatto ho scelto delle linguine, le ho scolate al dente, le ho moderatamente mantecate con una aggiunta finale di pangrattato e…
… in tavola!!!
Una grattugiatina di scorza di limone? Perché no?… ma poco!… non sono le uova di riccio che richiedono di stemperare l’eccessivo aroma iodato!
Primi piatti/Pasta/Pasta con uova di pesce/Pesce/Piatti invernali/Primi di pesce/Uova di pesce/Uova di pesce S.Pietro
Ci sono centinaia di parole cacofoniche di uso comune. Non è una scusa per non introdurre il femminile delle professioni. Tra dieci anni sindaca sembrerà normale. E così molte altre parole che oggi ci sembrano strane. E forse le bambine cominceranno a visualizzarsi mentalmente in qualsiasi professione, cose che ancora non fanno, almeno in Italia. Siamo tanto, tanto indietro nel nostro paese, su questo fronte. Ha letto l’approfondimento su Valigia Blu in relazione al femminile dei nomi? È davvero esaustivo e smonta una per una tutte le scuse, tra cui quella della “cacofonia”.
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Cara Luisella buongiorno,
grazie per avere visitato il mio sito.
Mi spiace e mi scuso di avere offerto un’immagine che non credo mi si addica.
Si trattava di un gioco, come le mie ricette…pensa se Andrea si sentisse offeso dal proprio nome… forse, tra 10 anni, Andreo non sembrerà più cacofonico ma lui sarà sempre lo sciocco o l’arguto che era! Pensa se un Gerarca leggesse la nostra conversazione e si volesse chiamare Gerarco o, peggio, se un Monarca si volesse trasformare in Monarco.
Un cordiale saluton e… a presto!
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