E se l’adorabile amico, formidabile meccanico, ti da appuntamento ad un crocevia per porgerti un regalo?…di certo vai subito ma… cosa sarà?…
… un 12 cilindri Ferrari?…
…no! Non si tratta di quello ma di…
… milletelline!
Fabrizio era passato dai millecavalli dei suoi bolidi ai millebivalvi del suo mare… ambedue molto interessanti ma il secondo decisamente più commestibile!
È certo che la tellina chiami…
… la trenetta!… o, magari, gli spaghetti!… e poi? Noi siamo in due e non possiamo invitare amici un’ora prima di pranzo…
Ma si! Niente trenetta ma una memorabile “padellata” di telline… che, oltretutto, sono tutte della stessa misura: la media… a mio avviso, la migliore!
Credo che “padellata” sia un termine piuttosto romanesco… forse non troppo raffinato ma, sicuramente, assai espressivo.
Ma che ricetta è?… vi chiederete!
Tutti sanno cuocere al meglio delle telline… probabilmente alche valdostani e sudtirolesi!
È vero… ed allora ve ne descriverò gli aspetti salutistici, tutti mediterranei e in particolare… nostrani!
Si parte con un quartetto che avrete già incontrato in molte ricette…
… olio evo, aglio, peperoncino e pomodoro… datterini rossi e gialli, nel nostro caso.
Esaminiamo il prodigioso gruppetto:
1) l’olio evo (Extra Vergine d’Oliva).
La nostra dieta deve contenere una quota di grassi e quelli vegetali sono da preferirsi poiché contengono molti acidi grassi mono-poli-insaturi che regolano il metabolismo del colesterolo e, di conseguenza, riducono il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Nei vari olii vegetali troviamo, inoltre, gli Ω -3-6-9 che sono acidi grassi essenziali che, come dice il termine, sono irrinunciabili per l’organismo e devono essere assunti con la dieta perché non siamo in grado di sintetizzarli.
L’olio d’oliva contiene anche quantità variabili di polifenoli, tanto capaci di opporsi ai processi d’invecchiamento a vari livelli da essere oggetto di attento studio.
2) l’aglio.
Di questa pianta consumiamo il bulbo, anzi, per la precisione, i tanti spicchi che lo costituiscono detti baccelli. Se ne portate un sacchetto al collo allontanerete…
… i vampiri!
Certo, fuggiranno anche le donne… ma quello è un effetto collaterale.
La credenza medioevale deriva dal fatto che, fin dall’antichità, erano note le sue doti contro i parassiti intestinali ed essendo l’assetato succhiatore di sangue proprio un parassita…
Ma oltre all’attività anti-Dracula possiede un potente effetto antiossidante dovuto alla presenza di tocoferoli, polifenoli, flavonoidi e vit.C. Contiene l’allicina che ha un effetto inibitorio sulla crescita delle cellule tumorali o, comunque, danneggiate. Riduce, inoltre, la pressione sanguigna ed il colesterolo LDL. Contiene minerali come manganese, fosforo, potassio e rame.
3) il peperoncino.
Non ha nulla a che vedere con il pepe ed appartiene, botanicamente, alla famiglia delle Solanacee come la patata, il pomodoro, il tabacco e il peperone.
Il frutto contiene capsaicina, responsabile del piccante (è contenuta nella membrana bianca interna che viene asportata per trasformare la paprika forte in paprika dolce ➛v.”Gulyàs…”).
Grazie ai flavonoidi ed ai capsacinoidi possiede un potere antibatterico che consente una lunga conservazione dei cibi con esso cotti.
Cari maschietti ultracinquantenni, tenete presente che dai primi studi effettuati presso il Cedar-Sinai Medical Center di Los Angeles emergerebbe che la capsaicina sarebbe in grado di indurre la apoptosi (suicidio) delle cellule del tumore della prostata!
Possiede, inoltre, potere antiossidante sotto forma di vit.C-E-A, polifenoli e flavonoidi.
4) il pomodoro.
No, non vi stupite nel vedere il giallo… pensate bene al nome: Pomo d’oro = Frutto d’oro.
V.”Granchio Porro 2″:
“Le prime piante di pomodoro, allora solo ornamentali, che, nel XVI sec., giunsero in Europa avevano frutti gialli da cui il nome “Pomo d’oro”. Nei secoli successivi, gli esperimenti di commestibilità ed incroci vari condotti dalle affamate popolazioni del sud della nostra penisola hanno portato alle tante varietà di pomodoro rosso e associato quel colore al frutto. In questi passaggi ha acquistato acidità e perso qualcosa in valori nutritivi”.
Come il precedente peperoncino appartiene alla famiglia delle Solanacee e contiene una considerevole quantità di licopene, antiossidante con simili funzioni protettive sul tumore prostatico… colleghi maschietti, la natura pensa a noi!
Gasp!… invece viviamo meno delle donne…
Il licopene viene, però, assorbito in presenza di calore (cottura) e di grassi. La cottura c’è ed i grassi (olio) pure… non ci sarebbero problemi se l’eccessivo calore non alterasse i principi attivi dei precedenti prodotti…
Insomma dovremo utilizzare fiamma bassa e cottura breve!
Visto che il piatto sembra, oltre che gustoso, anche salutare “caliamo” le telline nell’intingolo in cui saranno andati prima aglio e peperoncino e, subito dopo, i datterini spremuti tra le dita (per abbreviare i tempi di cottura)…
… coperchiamo, alziamo la fiamma ed attendiamo la “schiusa” delle valve…
… spegnamo rapidamente la fiamma e concediamoci il tradizionale prezzemolo. Non resta che…
Fantastico! Evviva lo chef ed il suo amico meccanico
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Evviva !!! Altro che 12 cilindri !!!
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Telline! Le mangerei tutti i giorni..
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E allora ti ci vuole un meccanico “tellinaro”
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