Lo sapevate di poter mangiare carciofi tutto l’anno?
Voi certamente si, io sicuramente no!
Personalmente la scoperta risale ad alcuni giorni fa: sedutomi in un bar di Nettuno per uno spuntino veloce mi è stato proposto un panino con cotoletta e carciofi.
Carciofi il 3 gennaio? Coltivati in serra suppongo!
“Assolutamente no! I proprietari, prima del bar, avevano un’importante rivendita di frutta e verdura e, sebbene io non sappia da dove vengano, posso garantire che si tratta di ortaggi buoni e genuini ” fu la risposta del cameriere e, siccome ho grande fiducia nei suoi consigli,… cotoletta e carciofi !
ll panino era tostato, tagliato, servito adeguatamente e… buonissimo!
Non amando molto gli ortaggi, che accetto quando hanno un significato nel piatto come le orecchiette con le cime di rapa o il risotto al radicchio, non mi sono stupito molto della mia ignoranza ma dovevo vederci chiaro e, il giorno successivo, a Roma, mi trovai al mercato di Piazza S.Cosimato a raccogliere notizie.
Ebbene esistono carciofi UNIFERI che compaiono in primavera fino a fine giugno e carciofi RIFIORENTI che fanno una seconda comparsa in autunno fino alla fine di novembre.
Queste varietà, inoltre, possono allungare il loro periodo di crescita a seconda del territorio e dalla “spinta” che danno loro artificialmente (non ho approfondito quest’ultimo aspetto).
Per farmi capire meglio mi hanno fatto l’esempio dei carciofi romaneschi coltivati in Sicilia che troverò tra pochi giorni sui banchi del mercato… insomma carciofi tutto l’anno o quasi!
Alla “fine della fiera”, sono andato a casa con un mazzo di violetti spinosi sardi!
Qui le cose si complicano un po’ perché esistono VARIETÀ SPINOSE e INERMI, ovviamente con e senza spine alla fine dei petali, nonché VARIETÀ VERDI e VIOLETTE, anche se i due colori sono spesso contemporaneamente presenti… mah… dipenderà dalla dominanza di uno dei due .
Così il carciofo romanesco, anche detto mammola, è una varietà verde, inerme e unifera e il carciofo di S.Erasmo (isola della laguna veneta) è violetto, spinoso e unifero. Viceversa il carciofo violetto di Romagna è violetto, inerme e rifiorente.
Bene, dopo l’immersione nel mondo del carciofo andiamoci ad inventare qualcosa per la videoricetta… volendoli cucinare in umido apporterei due modifiche alle ricette della tradizione:
1) Per la conservazione del carciofo dalla”capatura” alla cottura aggiungerei all’acqua e limone una discreta quantità di sale. Questo permetterà una salatura più uniforme di tutto l’ortaggio.
2) Sostituirei il tradizionale dito d’acqua con un dito di brodo vegetale: il carciofo conserverà comunque le sue caratteristiche organolettiche ma il sapore sarà “più rotondo”.
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Adoro i carciofi cotti in tutte le maniere ma, non sono una brava cuoca e quidi ho guardato attentamente la tua facile ricetta e ho gustato i miei carciofi cotti divinamente….. grazie mimmo
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