Spaghetti con le seppie.

E se ti regalano una seppia insolita? Grande come un neonato, magari prematuro… 

A parte quanto universalmente noto di questi molluschi come l’osso, l’inchiostro, le ventose… c’è una curiosità che suscita un po’ d’ilarità ed invita la mente a guardare indietro.

Quanto indietro?

Ancora una volta ( v. Gulyàs… ma chi lo dice che il 17 non porta male?) al 1953, quando uscì il film “ Un turco napoletano” interpretato da Totò nelle vesti dell’eunuco ammesso, per la sua impotenza, nei ginecei.

Ebbene le seppie dovevano avere visto il film poiché, a loro modo, emulavano il protagonista!

Nel periodo della riproduzione, infatti, se un maschio non piaceva alla femmina o veniva allontanato da altri maschi dominanti, usava lo stratagemma di assumere la stessa colorazione della femmina per avvicinarsi indisturbato e concupire la preda. 

Ma il bestione regalatomi doveva essere ben in grado di difendersi senza ricorrere ad alcun trucco. 

Quello che ha dovuto faticare è stato il sottoscritto che, alle prime luci dell’alba, ha dovuto combattere con la non facile spellatura, pulitura delle interiora, asportazione dell’osso, rimozione della sacca ancora parzialmente piena del suo inchiostro con pulitura delle carni che ne erano intrise, lavatura e taglio in cubetti piccoli…  questo per mitigare lo spessore de mantello della “bestiola”… 

Abbiamo fatto, quindi, andare in olio evo, datterini tagliati a metà, aglio e peperoncino…

... vi abbiamo, poi, tuffato i dadini di mollusco…

… abbiamo proseguito rimestando un po’ e, alzata la fiamma,… 

… si è sfumato al vino bianco, Sauvignon nel nostro caso.

Proseguendo la cottura a fuoco basso e coperchio si è ottenuta una consistenza abbastanza tenera: a dispetto di ogni previsione la dimensione della seppia, che sfiorava i due chili, non ne ha significativamente allungato i tempi.

Abbiamo aromatizzato con semi di finocchio ed aneto.

Gli spaghetti sono stati scolati a metà cottura con completamento in padella con il precedente condimento e tirando con l’acqua della pasta...

… poi, come sempre, la fame ed il profumo ci hanno condotto… alla pappa!

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