… mi ha detto Raffaele manifestando l’intenzione di farmene omaggio. Tutti lo chiamano con il soprannome di Falino come il celebre tennista Sergio Cavazzuti scomparso nel gennaio di quest’anno ma come da Raffaele o Sergio si possa arrivare a Falino proprio non lo so. Raffale… Raffaelino… Falino… ? Mah!… forse!
Non capisco nemmeno perché si ostini ad andare sott’acqua visto che lo sto curando per una piaga della gamba.
D’altra parte la mia proibizione è piuttosto debole dal momento che, a volte, siamo noi stessi medici a consigliare impacchi di acqua e sale per detergere le ferite…
… oltretutto la pesca da i suoi frutti:
Lo start delle operazioni culinarie mi ha visto combattere una buona mezz’ora per fare ciò che un “pulitore” esperto avrebbe fatto in meno di cinque minuti… la spellatura e la sfilettatura… comunque il risultato è stato ugualmente raggiunto…
Questo primo passaggio è fondamentale perché sia le caratteristiche della carne che le dimensioni di questi pesci ne sconsigliano la cottura interi.
La carne, compatta e delicata, assorbe tutti i sapori e gli aromi del condimento con cui viene insaporita.
L’aspetto della bestiola marina non è molto rassicurante! Quella dell’immagine sopra pesa circa tre Kg e non è nel suo ambiente ma se ne possono trovare di oltre 100 Kg e magari in mare!
Sperate di non incontrarne perché, in aggressioni all’uomo, sono descritte lesioni anche gravi.
Visto che la cernia la si trova in tutte le stagioni, come la vogliamo cucinare? Guardiamo il calendario… ops!… stanno finendo i carciofi!… dobbiamo sbrigarci!
… meno male… appena in tempo… abbiamo catturato le ultime “mammole”… giorno fortunato!
Al solito le puliremo utilizzando solo la parte bianca delle foglie interne, togliendo la poca peluria e le tagliandole a fettine da conservare in acqua salata e limone.
Passiamo alla preparazione del sammurigghiu o salamarigghiu ( da salamoia)… tranquilli!… è solo dialetto siciliano… non morde! Traversando lo stretto, lo strano termine cambia di poco, divenendo salmoriglio, ma se ne modifica assai il contenuto.
L’originario condimento a base di prezzemolo, origano, olio, limone, sale e pepe viene, infatti, variamente interpretato da ognuno a proprio piacimento… ed ecco la nostra proposta…
Capiraiiiii !!! Se ci prendono i siciliani ci fanno espiare le nostre colpe alla Grillo… attraversando lo stretto a nuoto… abbiamo, infatti, aggiunto aglio, salvia, timo, rosmarino, pomodorini e vino bianco, abbiamo tolto il prezzemolo e l’origano e, bontà nostra, abbiamo lasciato olio, sale, pepe e limone.
Mah!… per ora continuiamo a chiamarlo salmoriglio, ma suggeritemi un nuovo nome per questo miscuglio…
Per prepararlo sbattete olio evo, succo di limone e vino bianco. Quindi incorporate l’aglio e le erbe aromatiche finemente triturate. Spremete con le dita il succo dei datterini. Grattugiate della scorza di limone. Aggiungete sale e pepe nero e rimescolate.
Non resta che allestire la teglia da infornare:
Ungiamola con olio evo e disponiamo i filetti di cernia salati e pepati. Tra di essi disponiamo le fettine di carciofo. Quindi:
… pennelliamo il salmorigno, copriamo con carta da forno e inforniamo per una ventina di minuti a 200°C. Questo tempo può variare a seconda delle dimensioni dei filetti di pesce.
Et voilà il primo assaggio…
Secondi piatti/Secondi piatti di pesce/Cernia/Cernia con i carciofi/Pesce/Piatti primaverili/Piatti per ogni stagione
Complimenti per la ricetta! Proverò anche questa!
Solo un appunto … per la tavola passa da “Note Marine”.
"Mi piace""Mi piace"
Verrò… verrò… come sempre!
"Mi piace""Mi piace"
Pesce spettacolare buono l’abbinamento con i carciofi. Girata la ricetta speriamo bene.
il piatto è di facile preparazione, tranne la preparazione del pesce, e il risultato è sicuramente spettacolare
"Mi piace""Mi piace"