Il mare della Val Gardena

Le ricette da spiaggia non sono finite ma semplicemente ritardate dal mio temporaneo trasferimento in Val Gardena. Ma chissà se anche qui se ne potrebbe trovare qualcuna?… in fondo, fino a qualche anno fa, la regione era bagnata dall’acqua salata e nei cromosomi dei loro abitanti deve, pur sempre, essere rimasta impressa qualcosa. Mah… che strane idee… meglio sdraiarsi al sole sul prato antistante il rifugio…

… 140 milioni di anni fa, anno più, anno meno, scattai la foto in evidenza al gruppo del Sella che lentamente riemergeva, speriamo per l’ultima volta, dalle acque.

Ero un po’ in ritardo perché la storia delle Dolomiti era iniziata qualche tempo prima, 280 milioni di anni, per l’esattezza!… non riuscivo ad immaginare tanto tempo!… avevo davanti agli occhi una crosta terrestre in subbuglio con continenti che si spostavano, montagne che sprofondavano nei mari, vulcani che ne emergevano vomitando lava, terremoti, maremoti, frane, vaste zone alluvionali con fiumi che accumulavano ingenti quantità di detriti, venti, uragani, tempeste, scariche elettriche… ero angosciato ma, poi, pensando al 2017 d.C. mi rasserenai…

In quel tempo ed in quel marasma planetario vidi la nostra piccola regione dolomitica, che era, anche allora, montuosa, sprofondare divenendo un mare caldo.

I sedimenti marini cominciarono a depositarsi su di essa e l’attività vulcanica aggiunse porfidi.

 Nei milioni di anni successivi si susseguirono eruzioni vulcaniche che seppellirono le precedenti sedimentazioni (240 milioni di anni fa), nuovi depositi ed altri sprofondamenti ( 228 e 210-190 milioni di anni or sono) ed ancora sedimenti calcarei che divennero massicci tra 145 e 65 milioni di anni dai nostri giorni (periodo cretaceo).

Tra uno sprofondamento e l’altro vidi dinosauri passeggiare lungo le spiagge fangose delle future dolomiti discutendo della cena e lasciando delle impronte che, pietrificandosi, giunsero a noi.

Ricordai, infatti, la loro impressione in un enorme masso di dolomia principale precipitato a 2000 m. nel bellunese. Gli studi rivelarono che i giurassici erano tre e che la passeggiata fu fatta 220 milioni di anni fa. 

Il mare della Val Gardena 02

Le stratificazioni successive ci furono rivelate dalle erosioni che le rocce subirono ad opera del movimento dei ghiacciai, dello scorrimento delle acque, degli smottamenti, delle frane…

Buona parte di quei sedimenti erano costituiti dagli scheletri di molluschi bivalve, alghe, coralli, echinodermi, celenterati… Questi fissavano nel loro scheletro il magnesio dell’acqua marina ed oggi il riflesso rosa del calcare carbonatico dolomitico  è dovuto alla composizione di carbonato di calcio e magnesio delle rocce.

Ma il mio pensiero si spostò più vicino ai giorni nostri, alla fine del cretaceo, tra 145 e 65 milioni di anni fa. Nello scontro tra Africa e Europa, montagne e sedimento emergerono e la nuova  Gardena giunse finalmente a noi!

Vidi approfittarne i dinosauri che, non essendo ancora stata inventata la forestale e i guardiacaccia, fecero manbassa di tutte le leccornie vegetali ed animali che la nuova terra offriva loro…

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… le povere bestiole erano ignare del fatto che di li a qualche milioncino  di anni si sarebbero estinte insieme a grandi rettili e cetacei a causa, assai probabile, dell’impatto con un gigantesco meteorite. Ma che importa… finché dura…

Quando Nicoletta mi ha svegliato da questo sogno più che preistorico per dirmi che nel menù del rifugio in cui stavamo prendendo il sole c’erano i gamberoni con la salsa agrodolce mi sono sentito come Benino quando, svegliato da Armenzio, vide che il Presepe che stava sognando era realtà…  

Il mare della Val Gardena 10

… ero sopra Passo Gardena, le montagne erano le stesse del sogno ma dinosauri, fortunatamente, non se ne vedevano e il mare si era ritirato… anzi l’arcipelago fossile unico al mondo era emerso!… perché, dunque, non festeggiare l’evento con quei promettenti gamberoni di montagna?

Veramente eccellenti! Ecco la mia ricetta da spiaggia!… di una spiaggia antica e a me cara! Per i gamberoni non c’è problema… per l’agrodolce in cui vengono intinti prima di essere condotti alle fauci… dovrò studiarci un po’ perché le notizie fornitemi erano molto vaghe… mi hanno detto di avere utilizzato olio e peperoncino… ma quello si vedeva e si sentiva.

Non si avvertivano aromi di frutti di bosco, molto utilizzati in questi mari e che, comunque, non è detto che non si possano usare.

L’agro era poco o per nulla presente… insomma… dovrò fare qualche test in cucina e proporrò il mio agrodolce per gamberoni!

Qui non ne posso fare perché sono ospite dello Chalet Gerard…

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… il più bello del mondo, a 2000 m. (non si sa mai… ci fosse un nuovo sprofondamento delle terre…) e la “patronne” Helga, ottima chef e direttrice della cucina, non avrebbe spazio per i miei esperimenti…

Antipasti/Primi piatti/Secondi piatti/Secondi di pesce/Gamberoni/Gamberoni in agrodolce/Ricette da spiaggia/Estate

 

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Elio De Franceschi ha detto:

    Bravo Mimmo!!

    Molto, molto interessante. Poi dovresti pubblicare un libro dove raccogliere tutte le tue ricette con i commenti che ritengo altrettanto (quasi) degni di nota.

    Un abbraccio.

    Elio spiaggia

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  2. Mimmo Paolicelli ha detto:

    Hahaha … grazie grande Elio … mi mancava un po’ il mare e, allora, ho cominciato a sognare… i gamberoni ,però, erano reali e gustosi !

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