PASTA CON FAVE GUANCIALE E PECORINO

Pitagora esortava i suoi discepoli ad affrontare un nemico armato piuttosto che un campo di fave … non conosceva la G6PD (glucoso-6-fosfato-deidrogenasi ), la cui carenza, geneticamente indotta, causa il favismo. Che cos’è? È quella manifestazione, spesso mortale ai suoi tempi, che doveva avere osservato in qualche ignaro portatore della malattia all’ingestione del legume.

Ma noi non siamo né discepoli del filosofo greco del V sec. a.C. che viveva in una zona di diffuso favismo e (speriamo) né affetti dalla malattia, quindi … è primavara !!! … tutti al mercato dove i verdi baccelli ci stanno aspettando !!!

Le fave, come tanti alimenti antichi, hanno sfamato popolazioni povere. Esse sono sempre state, infatti, facilmente reperibili, a basso costo e, a parte l’alto contenuto di acqua (80-85 %), ricche in proteine, fibre, sali minerali e vitamine.

Originarono in Cina e si trovarono ampiamente presenti tra le popolazioni elleniche e romane. Non so chi, nei secoli, le associò inseparabilmente al pecorino ma ritengo che siano stati laziali, sardi ed altri produttori di formaggi derivati del latte dell’animale belante del centro-sud Italia.

Il verde annuncio di primavera si offre ad ogni esigenza umana … crudo o cotto, accompagnato o in accompagnamento, intero o vellutato e addirittura, come si vedrà in seguito, emulsionato a spugna. Oggi lo accoppieremo a guanciale e pecorino per condire della pasta corta… o, perché no?… anche gli spaghetti!

Quelli della figura sopra sono i semi estratti dal baccello e privati della pellicola che li ricopre…

… e questa è la loro bollitura in abbondante acqua salata fino a divenire morbidi ma non disfatti.

Facciamo, adesso, andare in olio evo aglio, scalogno, peperoncino e guanciale.

Se ci sono avanzate delle “cotiche” e del grasso del guanciale potremmo sostituire l’olio con altro corpo grasso ben più profumato… accertiamoci, dunque, che non ci siano cardiologi o rompiscatole salutisti nelle vicinanze e… procediamo:

… facciamo liquefare il grasso a fiamma bassissima e con coperchio sulla padella… quando lo solleveremo saremo inebriati dal profumo, soprattutto se il guanciale è di buona qualità!

Strutto o olio evo che avremo utilizzato quando aglio, scalogno, peperoncino e guanciale tendono a rosolare…

… aggiungiamo i semi di fava e cuociamo a fiamma bassa per ulteriori 5-10 min.

Scoliamo la pasta prima della fine della cottura e mantechiamola in padella con tutto il resto con piccole aggiunte di acqua di cottura o brodo vegetale.

Pecorino a pioggia … et voilà ! È primavera !!!

Preferiamo gli spaghetti? Niente paura… eccoli pronti!

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Corrado ha detto:

    Grande Mimmo!

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    1. Dino ha detto:

      Ecco una nuova chicca di Mimmo come al solito con introduzione letteraria.
      Sicuramente un piatto da provare .
      grazie dino e paola

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  2. Carlo Berselli ha detto:

    da assaggiare

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  3. Valentina ha detto:

    Bello bello e bravo come al Solito!

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