Quando eravamo piccoli ci piacevano le caramelle Mou e la meringa !!!
A pochi anni abitavo in via Piave n.7 e vedevo, dall’alto del quarto piano, i filobus transitare incessantemente ed una moltitudine di persone decisamente più eleganti e borghesi di quelle di oggi.
Molte di esse si fermavano da Fassi ed io non vedevo l’ora di raggiungerle con i miei genitori o con i nonni che non mi hanno mai negato la meringa croccante fuori e un po’ morbida dentro di quella odorosa pasticceria.
Per le Mou si doveva attendere l’estate, in montagna, sulle Dolomiti. Allora il turismo non era massificato come oggi e nei paesi trovavi 2 o 3 negozi di generi alimentari al massimo. In essi, però, i barattoloni di vetro trasparente colmi di caramelle non mancavano mai.
Ottenuto l’assenso di mia madre e, tolto il tappo di alluminio, che tutti quelli che oggi navigano tra i 40 e i 60 anni rammentano bene, affondavo il braccio e cercavo di prenderne quante più potevo. Ma la mano era piccola e non ne arraffava più di 5-6 alla volta. Mia madre cercava di limitare il numero di “prelievi” dicendo che mi si sarebbero cariati i denti; ma non era di certo un’Istitutrice svizzera… e i denti si cariarono!
Di recente ho festeggiato l’anniversario del matrimonio in un ristorante che consiglio ad ognuno e lo chef, Niko Romito, mi ha riportato, con un dessert che comprendeva mou e meringa, a quei ricordi piacevolmente ancestrali.
Ve ne proporrò, cari amici, una personale interpretazione semplificata nella speranza di offrire, anche a voi, una piccola gita nel tempo.
Si inizia con la preparazione di un caramello mou denso secondo le seguenti proporzioni:
- Si sciolgono 150 g di zucchero in 20 ml d’acqua con qualche goccia di limone (Fig.1). Per fare questa operazione è necessario raggiungere una discreta temperatura, prossima all’ebollizione ed è, quindi, consigliabile una pentola a bordi alti. Quando lo zucchero sarà ben sciolto il liquido apparirà trasparente (Fig.2).
- Si aggiunge un abbondante cucchiaio (non piccolo come quello della fig.3) di miele ottenendo il risultato della fig.4.
- Si incorporano 100 ml di panna da cucina tiepida (Fig.6) e si cuoce fino ad amalgamare bene.
- Si mettono, infine, 20 g di burro.
- Più si cuoce e più il composto diviene denso e scuro.
- Con il raffreddamento la consistenza aumenta.
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Si versa il mou tiepido nel piatto.
A questo punto si monta l’albume preriscaldato a bagnomaria ed arricchito di qualche goccia di limone ed un po’ di zucchero. Questi due elementi, come detto nella ricetta da spiaggia n.9, aumentano il tempo di preparazione ma generano un prodotto più stabile. Non bisogna montare l’albume oltre un certo limite altrimenti comincia a smontarsi.
Disponiamo la nostra meringa sul mou e… “flambiamo” la sua superficie !
Un po’ di polvere di basilico dispersa sopra ? Mah… perché no ?
Mimmo che bontà! !!!i hai fatta ritornare indietro anche a me! Sicuramente Ti rubero’la ricetta.Bacioni
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che ricordi anche io nelle lontana Eritrea condividevo sapori e contorni
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