Ebbene si ! Per gustare al meglio le nostre ricette non ci basteranno le perfette condizioni dei recettori delle papille gustative della lingua e del cavo orale … essi non sono, infatti, in grado  di percepire che il dolce, l’amaro, l’acido, il salato … a cui si è, poi, aggiunto l’umami (il saporito … il glutammato).

Poveri Chef, tanta fatica a trovare nuovi sapori per sentirsi dire ” un po’ acido… saporito … amarognolo …”. Ma in soccorso delle loro notti tranquille ecco arrivare, per primo, l’olfatto!

Sebbene meno dotati degli animali della nostra specie, che peraltro divorano anziché gustare i cibi, riusciamo a discriminare circa 10.000 particelle olfattive diverse!

Ben diversa performance rispetto alle misere papille gustative … almeno fino all’arrivo del raffreddore …

Il naso può anche non essere affondato completamente nel piatto o nel bicchiere perché l’aria delle fauci raggiunge facilmente la parte alta delle cavità nasali dove si trovano i recettori olfattivi.

Il terzo commensale è la vista. Basti pensare che vedere, come odorare, il cibo fa aumentare la salivazione ed i movimenti gastrointestinali. Figuriamoci se l’aroma è invitante e la presentazione elegante ed accattivante …

Che c’entra il tatto ? … moltissimo ! … pensate alla sensazione di un cibo “mollo” o “troppo duro” alla forchetta …

L’udito?… si! … anche lui partecipa al banchetto ! … la musica di sottofondo ad un volume tale da non disturbare ma armonizzarsi con le altre percezioni sensitive è parte integrante . 

Tutto questo per due uova al tegamino ?

Perché no ?

Siamo certi che il fast food, gli integratori, il rifiuto di latte, pane, lieviti, glutine. grassi, carne, formaggi, vino ed alcolici in generale, fino ad acque prive di sodio giochi in nostro favore ? Il ritenersi intolleranti a quasi tutto ci fa essere in pace con noi stessi ?

Certo non al sacro pasto da consumarsi con tutti i sensi e con amici che non si portano la pasta senza glutine da casa.

Mimmo ai fornelli