Capuns

Vogliamo, oggi, fare un salto in Svizzera? Magari nel Cantone dei Grigioni? Quello in cui si parla il romancio e “casa sul lago” diventa “chesa guarda lej”! Quello, per intenderci, in cui c’è St.Moritz! Bene… le Rhätische Bahn sono a nostra disposizione:

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La ricetta che i Grigioni hanno condiviso con me è, però, tassativamente vietata a: vegetariani, vegani, coronaropatici, infartuati, dislipidemici, ipertesi, anziani diabetici e fumatori! Anche gli altri non ne devono, comunque, abusare limitando la sua preparazione a poche volte nell’anno.

In essa non vi è grasso animale che non sia ben rappresentato e, spesso, ad alto contenuto di acidi saturi. Certo che è gustosa!… ma attenzione… potrebbe essere l’ultimo pasto!

E non illudetevi! La storia che con il freddo si bruciano i grassi è una mezza panzana: perché il metabolismo arrivi ad utilizzare i lipidi per produrre calore è necessaria un’esposizione all’ipotermia che la vita agiata a cui siamo abituati non offre di certo.

Bene!… illustrate le “controindicazioni” e gli “effetti collaterali ed indesiderati” passiamo alle “indicazioni” ed “effetti terapeutici”. Si tratta di un piatto che potrebbe essere definito”unico”, magari preceduto da un antipasto e/o seguito da frutta. In esso c’è tutto: carboidrati, proteine, grassi, fibre e tanto, tanto gusto! Si parte con latte e uova…

… ciò che vedete è per quattro persone. Dopo qualche decina di giri di frusta si versa la miscela (lievemente salata)…

… al centro della farina raffinata e si mischia fino ad ottenere un impasto abbastanza consistente. Il composto viene coperto con un canovaccio e fatto riposare.

Nel frattempo pensiamo alla parte proteica. Gli svizzeri usano speck, carne secca grigionese (che noi sostituiamo con la assai simile bresaola) e salsicce di maiale di cui vi faccio grazia poiché voglio bene alle vostre coronarie…

…la carne viene fatta a cubetti e rosolata con cipolla bianca o porro in olio evo… loro usano il burro…

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Intanto facciamo bollire delle foglie vegetali larghe in acqua salata. La ricetta originale prevede la bietola, nel nostro caso stiamo utilizzando del cavolo verza… non cambia molto…

Si mischia, quindi, la carne con la pasta, si ritagliano delle parti di cavolo verza libere da nervature robuste e si preparano i capuns. Ci si aiuta, se occorre, con dei fili di erba cipollina per mantenerli ben chiusi.

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Ed eccoli qui!… pronti alla cottura!!! Eheheh… la cottura… ma che cosa pensate che possano utilizzare gli amici svizzeri per cuocere ???

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Guardate voi stessi! Sembra panna?… ebbene non sembra… lo è!!!

Ma non è finita qui! Dopo un soggiorno di una mezz’ora a 180°C arriva la ciliegina finale…anche questa è targata CH…

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… eccolo! Ma come ci si poteva privare del buon gruyère?

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Guardate come sta bene a copertura dei nostri involtini! Naturalmente si da l’ultimo tocco al grill… e…

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… eccoli nel piatto! Cos’è il fondo giallino? Tranquilli… panna e gruyère… e non dimenticate di intingervi ogni boccone prima di portarlo alle fauci!

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Buoni?… valgono lo strappo!!!

E poi… chiedetelo ai camosci!!!

 

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. maluerocco ha detto:

    Da provare… ma non mi è chiaro l’inizio! Uova con …quante?

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    1. Mimmo Paolicelli ha detto:

      Ciao, quello che vedi sono due uova il 1/2 dl di latte … poi si unisce a circa 150 g di farina … l’impasto non deve risultare troppo molle altrimenti esce dagli involtini. Quello che ti ho detto va bene per 4 persone … buon divertimento!

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